Nella Legge di Bilancio 2018, in caso di opere edilizie rientranti sotto Bonus ristrutturazioni era stata inserita un’importante possibilità, ovvero quella di poter richiedere detrazioni fiscali anche per l’eventuale mutuo acceso in tale circostanza, per far fronte alle spese inerenti. Lo sconto Irpef in sede di dichiarazione dei redditi prevede: la detrazione per il mutuo a chi lo sottoscrive ed è in possesso dell’unità abitativa sottoposta a ristrutturazione o vi dimora abitualmente. Stiamo parlando, dunque, della cosiddetta abitazione principale, dato riscontrabile presso i registri anagrafici. Se, però, la dimora abituale di chi contrae questo particolare tipologia di mutuo detraibile fosse diversa rispetto a quella segnalata presso i registri, basterà presentare un’autocertificazione che attesti la residenza presso l’edificio utilizzato.
Detrazione fiscale per i mutui di ristrutturazione
Stiamo parlando della possibilità di richiedere la detrazione per gli interessi passivi dei mutui stipulati per sostenere le spese di ristrutturazione.
Cosa significa?
Come abbiamo spiegato nell’articolo specifico, gli interessi passivi sono quelli che i contraenti devono corrispondere alla banca, mentre, al contrario, quelli diretti sono gli importi di denaro che la banca deve corrispondere ai clienti. La percentuale detraibile, dunque, è del 19%, da calcolare su un importo massimo detraibile di 2.582,25 euro. Ricordiamo, inoltre, che le agevolazioni fiscali riguardanti i Bonus ristrutturazioni, ovvero sconto Irpef o Ires del 50% su un limite massimo di 96mila euro, sono cumulabili con le detrazioni per i mutui. Nella fattispecie, è possibile richiedere una riduzione di spesa per prestiti che sono stati firmati e concordati con le banche a partire dal 1998 in caso di ristrutturazione dell’immobile o di realizzazione ex novo della propria abitazione principale.